domenica 30 dicembre 2012

21.12.2012 Finisce il Lungo Computo dei Maya

Come siamo arrivati alla fine del mondo può spiegarlo solo la fantasia umana. Gli ignari Maya probabilmente non avevano previsto tanto scalpore intorno a questa data. Che è arrivata e se ne sta andando, con la stessa discrezione di quei giorni tanto attesi in cui nulla di eccezionale accade. Chi di noi non ci ha scherzato su questa presunta fine del mondo, qualcuno purtroppo l’ha anche presa sul serio, comunque è certo che questa è una data che l’uomo ha deciso, così, per scelta, di rendere storica. Anche se non è scoppiata alcuna bomba, non è finita alcuna guerra, non è giunto alcun diluvio universale, né sono caduti asteroidi infuocati dal cielo. Eppure, per quanto una mente scientifica debba svilire tanta inopportuna devozione a profezie infondate, io ritengo che l’uomo sia un essere meraviglioso, (quando non è terribilmente brutale), proprio grazie alla sua creatività.
E’ proprio in virtù della creatività umana, che un grande popolo come i Maya è stato così proficuo da un punto di vista scientifico ed ha inventato tre tra i più famosi calendari della storia. Quello tanto discusso è il Lungo Computo, che si presume abbia avuto inizio l’11 agosto 3114 a.C. e il cui termine di scadenza è proprio oggi. L’inizio pare che volesse indicare il momento in cui la civiltà Maya ha visto la luce sulla Terra e la data di oggi non vuole presagire né la fine del mondo né decretare la fine del calendario. La data di oggi è “semplicemente” la fine di un’era della Terra, in seguito alla quale inizierà un nuovo ciclo. E’ dunque una data che per i Maya andava celebrata solennemente, perché da domani, 22.12.2012, ha inizio un nuovo ciclo, una nuova era.
I Maya poverini la fine di questo lungo ciclo proprio non ce l’hanno fatta a vederla, ma noi che viviamo in questa epoca storica abbiamo (anche) questo privilegio.
Di grandi cambiamenti però neanche l’ombra.
Ma probabilmente va bene così. I grandi cambiamenti, per quanto positivi, storicamente sono sempre seguiti a periodi estremamente drammatici, come la pace dopo la guerra, che lascia dietro di sé l’amara ed inconsolabile scia della distruzione e del dolore. Quelli che dovrebbero essere auspicabili sono invece i piccoli cambiamenti, quelli graduali, che avvengono giorno dopo giorno. Quei lenti cambiamenti in cui un popolo inizia a maturare l’importanza della democrazia, (senza che gli venga imposta da nazioni estere, che, mascherate da pacificatori, sfruttano la terra stessa che vanno a “liberare”), l’importanza dei diritti umani e delle donne e molto altro su cui c’è ancora tanto da lavorare, anche nei paesi occidentali considerati “sviluppati”.
Ecco come mi piace vedere la data di oggi: un giorno da festeggiare, come suggerito dagli stessi Maya, nella speranza di un’era migliore, in cui regnino più consapevolezza e rispetto. Senza aspettare che piovano dal cielo insieme agli asteroidi infuocati dell’apocalisse, ma operando noi stessi ogni giorno per migliorare almeno quel pezzetto di mondo che ci viene dato in custodia. Perché se non si migliora quello, allora i grandi cambiamenti non avverranno mai. Il mio augurio quindi è:
Buon nuovo ciclo Maya a tutti!