mercoledì 18 maggio 2011

Commento di Emiliano al post "Nell'era in cui non è consentito stare male"

Ma siamo proprio sicuri che è il capitalismo il male del nostro tempo? E' lui che ci ha ridotti in "questo stato"? E poi qual'è "questo stato".
Stiamo così male da dover rimpiangere chissà quale eden passato dove l'uomo non era altro che la sua vera essenza. Tant'è che oggi non possiamo permetterci di stare male, mentre prima avevano tutto il tempo per stare male, al calduccio sotto le loro copertucce. Perchè no. Basti pensare ai nostri nonni. La loro si che era vita. Senza tutto questo correre, queste aziende che producono, per che cosa poi? Ci hanno rovinato la vita. Certo che era meglio quando mia nonna andava alla fonte a lavare i panni con la "bagnarola" sotto braccio e una piccola catasta di legna per la stufa in testa e mio zio di tre anni attaccato alla sua gonna. Era anche incinta di mia madre. Chiaramente la fonte era a 800/900 metri da casa loro. Lei si che se la godeva, che incinta se la spassava per campi. Che bello prima. Eppure mi sembra che neanche loro potevano permettersi di stare a letto con la febbre. Si dovevano alzare, ma per necessità primarie. Perchè altrimenti non si mangiava. In citttà non si guadagnava e in campagna colture e bestie non potevano aspettare. Certo è vero che noi oltre al lavoro abbiamo un sacco di cose da fare, da scoprire, da vedere, imparare. Abbiamo, davanti a noi, un mondo che ci attende con tutte le sue ricchezze. E abbiamo i mezzi per scoprirlo. I libri alla portata di tutti, le riviste, la televisione con "200.000" canali, i dischi. Che bello ascoltare album che ti fanno scoprire sonorità diverse provenienti da tutto il mondo che si contaminano a vicenda. E il cinema e il teatro e il tennis, il calcio, il free climbing(!?!?!?...per più avventurosi). I viaggi e le gitarelle fuori porta. Sono un sacco di cose da fare che consumano il nostro tempo. Invece prima? Quanti leggevano? Quanti potevano leggere? Quanti SAPEVANO leggere. La classe bassa della società era la stragrande maggioranza, una piccola classe media e i soliti 4 ricchi. Nelle grandi Città le cose andavano un po' meglio. Ma nelle periferie il livello scendeva e nelle campagne apriti cielo. La vita cos'era? Il lavoro e poi tornavi a casa. Sfatto, con le mani rovinate, la schiena distrutta e le gambe a pezzi, ma sul serio. E che facevano, se ne stavano lì a guardare le mogli che preparavano la cena senza neanche la forza di pensare. E le mogli? Dentro casa a fare il lavoro che noi oggi facciamo con due tre ore. Loro lo facevano in una giornata, senza contare i figli a cui badare. Quello era il loro mondo da scoprire. Certo ci scappava la chiacchierata con le vicine, il pettegolezzo. Mamma che vita! Altro che sms, telefono, skype, facebook, anobii, msn, google talk, e aperitivi, pub ecc ecc per incontrarsi e confrontarsi, per condividere ed "imparare". Molto meglio prima no? E vogliamo parlare del cibo, della quantità e della qualità? Bene la stragrande maggioranza non ne aveva accesso. E allora si ingegnavano e ci hanno lasciato le fantastiche ricette e prodotti tipici che noi oggi adoriamo. Ma quando facevano il prosciutto, quello tipico, quello che oggi è ricercato, se ne mangiava qualche fetta solo a Natale. Gli altri pochi, venivano venduti, ai "signori", a chi stava bene: notai, avvocati, commercialisti, medici, proprietari, professori e tutte le loro famiglie. Perchè in verità, c'era gente che stava bene e forse si godeva la vita. Ma erano pochi ed erano delle caste, molto più di oggi, molto più potenti. Ci sono ancora, ma loro stessi ti diranno che non è più come una volta. E io dico: meno male! Meno male che non è più come una volta! Ancora troppo poco!
La verità è che le migliori condizioni nella nostra vita, nella vita dell'essere umano, non sono in un fantastico eden del tempo che fu, ma sono nel futuro, nell'evoluzione. Noi occidentali viviamo nelle condizioni migliori di sempre, abbiamo una vita media di 80 anni e una qualità di vita senza pari nella storia. E che ci piaccia o no, il capitalismo ha avuto il suo ruolo in questo. Forse è giunto il momento di fare ancora un altro passino in avanti e pensare ad una sua evoluzione. Ad un evoluzione consapevole dei suoi limiti ed incongruenze, questo si. Ma ora, in questo momento, quello che dovrebbe fare ognuno di noi è imparare a controllare questo "benessere" e la mole di cose che abbiamo oggi la possibilità di fare e approfondire a nostro gusto e piacimento, comprese le eccellenze e tipicità del passato. Questo ancora dobbiamo imparare, ed è un fatto personale.

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