Ormai molti sanno, (speriamo tutti, nonostante l'assenza di informazione in televisione), che il 12 giugno ci sarà il referedum per poter eprimere 2 SI contro la privatizzazione dell'acqua.
Il 6 agosto 2008, mentre gli Italiani erano in ferie, il Parlamento italiano ha votato l'articolo 23bis del Decreto legge n° 112 del ministro Giulio Tremonti, che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. Così il governo Berlusconi sancisce la privatizzazione dell'acqua, con l'appoggio dell'opposizione, in particolare del Pd.
Molti pensano che se sei di destra sei coerente se sei favorevole alla privatizzazione dell'acqua, mentre se sei di sinistra sei coerente per il contrario. Niente di più sbagliato! Prima di tutti quando si parla di beni primari dell'umanità non esistono fazioni politiche, secondo poi la privatizzazione del'acqua è stato uno dei pochi accordi sereni che hanno trovato la destra e la sinistra italiane. Walter Veltroni in persona ha dichiarato nella lettera a Padre Alex Zanotelli (da sempre in campo contro la privatizzazione dell'acqua): "L'acqua è un bene comune fondamentale il cui accesso, come anche la qualità, devono essere garantiti a tutti. In molte, troppe aeree del mondo, questo significa una politica pubblica di costruzione delle infrastrutture che portino l'acqua a tutta la popolazione. In Europa, nei nostri paesi,significa garantire a tutti un servizio di qualità, che risponda a standard precisi. Questa è la vera condizione irrinunciabile ed è una condizione che può essere garantita solo da aziende di gestione che sia vere aziende industriali. Solo aziende industriali, che possono poi avere un assetto proprietario pubblico, privato o misto, sono realmente capaci di raggiungere sufficienti economie di scala o di scopo. Solo così potranno essere garantiti a tutti i servizi pubblici al massimo livello della qualità, al minimo costo di produzione, e con la più ampia trasparenza dei meccanismi di determinazione delle tariffe."
Ma vi rendete conto?!?!?! Prima di tutto il buon Walter forse non conosce, o fa finta di non saperlo, che le aziende private fanno di tutto per migliorare il loro fatturato annuo e questo non mi fa certo stare tranquilla sulla qualità del servizio e sulla sua trasparenza. Forse gli farebbe bene lavorare per qualche anno in una multinazionale per capira cosa è capace di fare per il guadagno. E poi privatizzare l'acqua significa far lievitare mostruosamente i prezzi delle bollette. Acqualatina, che gestisce l'acqua di Aprilia, nel 2005 ha deciso di aumentare le bollette del 300%! E se non paghi, ti ribelli e non sottostai alle loro regole ti staccano l'acqua esattamente come ti staccano il telefono quando non paghi! Peccato che l'acqua sia un diritto imprescindibile dell'essere umano, di cui di acqua è fatto per il 95%. Quindi, a parte tutte le menate sulla qualità del'acqua, questa sarebbe tutt'altro che disponibile per tutti, perchè i ceti bassi del nostro paese non potrebbero permettersela. Togliere l'acqua ai poveri italiani perchè non possono pagarla!!! Per non parlare delle conseguenze che questo avrebbe nei paesi sottosviluppati, che già oggi sono carenti di acqua. Non è una questione di destra o sinistra, ma di diritti umani.
Alla base della legge sulla privatizzazione dell'acqua c'è un concetto raccapricciante: l'acqua non è più definita come un diritto, ma come merce. E se ci pensiamo noi siamo bombardati affinchè ci entri nel cervello che l'acqua è proprio una merce. In televisione trasmettono innumerevoli pubblicità sull'acqua in bottiglia e noi italiani siamo abituati a non bere l'acqua del rubinetto, ma ad andare a comprarla al supermercato. Noi italiani tratttiamo l'acqua come una merce o almeno quelli di noi che (purtroppo) possono permetterselo. E' tutto questo che sta alla base che è sbagliato.
Gli ultimi anni di università, quando avevo deciso di specializzarmi nel campo della chimica ambientale, tutti i professori che ho avuto erano d'accordo sullo stesso aspetto: l'acqua del rubinetto ha una qualità molto superiore di quella dell'acqua minerale. Perchè l'acqua del rubinetto subisce un lungo processo di purificazione e disinfezione che garantisce l'ottima qualità dekl'acqua potabile. Lo stesso processo, per legge, non può essere subito dalle acque minerali, che vengono imbottigliate alla sorgente, analizzate e, se le analisi dimostrano che l'acqua rispecchia i parametri di potabilità, vengono messe in commercio. Ma dietro tutto questo si nascondono delle aziende con i loro interessi, perciò ci sono dei tipi di acque che in realà tanto bene non fanno, come l'acqua Panna e l'acqua Egeria. Quando i miei professori mi hanno raccontato cosa hanno trovato analizzando queste acque ho smesso di berle. Non ricordo quale delle due contiene delle basse concentrazioni di trielina per cui se un individuo beve per molti anni quell'acqua ha una certa probabilità di contrarre un tumure al fegato. Ho ancora appunti di questo tipo sui libri su cui studiavo Chimica dell'Ambiente e Chimica Analitica degli Inquinanti.
Molti di noi comprano l'acqua minerale perchè ha delle migliori caratteristiche organo-lettiche, che variano a seconda dei gusti individuali. Ma oggi queste stesse caratteristiche possono essere ottenute trattando ulteriormente l'acqua che esce dai nostri rubinetti con delle apparecchiature non ingombranti e a prezzi accessibili. Per esempio, l'acqua di Roma è molto dura? (ricca di calcio e magnesio) Ebbene, esistono dei decalcificanti che permettono di ridurre la durezza dell'acqua.
E' importantissimo utilizzare l'acqua del rubinetto per la nostra salute e per la difesa dell'acqua come diritto primario dell'essere umano. L'acqua non è una merce e non deve essere trattata come tale. Non facciamoci abbindolare. Semplicemente (anche se negli ultimi anni non tanto) L'ACQUA E' VITA!
http://www.youtube.com/watch?v=sy4w6y_qP-o&feature=related
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