domenica 17 aprile 2011

PERCHE' SONO VEGETARIANA

... e visto che è una domanda che mi sento ripetere spesso, ecco sul blog la mia risposta!
Essere presa per ignorante, incosciente e altro ancora dalle persone che non mi conoscono passi pure (sebbene io preferisca lasciare loro il beneficio del dubbio), ma che coloro che mi conoscono insultino la mia intelligenza, insinuando che ho fatto questa scelta senza informarmi, lo trovo a dir poco irritante. Almeno sul piano emotivo. Se invece mi fermo al piano razionale capisco. Capisco che il pregiudizio, fin da quando è vecchio il mondo, è una gran brutta bestia. E il pregiudizio si sconfigge, quando il buon senso non basta, con l'informazione.
Da quando sono nata sono un'animalista, nel senso che amo infinitamente gli animali e che, nel mio piccolo, cerco di fare qualcosa per aiutarli e difendere i loro diritti. Ma da quando sono nata sono anche sempre stata una carnivora. Non solo mi è sempre piaciuto mangiare la carne, ma per un periodo della mia vita dopo che la mangiavo mi sentivo rinvigorita e piena di energie (il mio medico, che conosce molto bene il mio stato di salute, mi disse che era solo suggestione). Mi rendevo conto che questo cozzava con il mio amore per gli animali e mi sarebbe piaciuto tantissimo diventare una vegetariana, ma ero rassegnata al fatto che non ce l'avrei mai fatta. Poi il miracolo. Nonostante non sia mai stata una buona forchetta, circa un anno fa ho incredibilmente iniziato ad onorare maggiormente la tavola, acquistando ben 4 Kg di ciccia (cosa mai successa prima di allora). Ho convissuto, seppur a malincuore, con quei 4 Kg in più finchè non è scattato qualcosa (il vestito di un matrimonio che non entrava più!) ed ho deciso di rivolgermi ad una dietista. Ho quindi iniziato seriamente una dieta imparando ad abbinare i cibi. La carne era ovviamente compresa nella dieta, ma era soprattutto carne bianca; la carne rossa era concessa una sola volta a settimana. E così è iniziato tutto: pur avendo la possibilità di mangiare la carne non lo facevo più volentieri e la carne rossa l'avrò mangiata forse un paio di volte in circa 4 mesi di dieta. Ed ecco il miracolo. Mi sono detta: o ora o mai più!
Nel frattempo, per motivi abbastanza indipendenti dalla dieta, ho iniziato ad interessarmi più approfonditamente al consumo sostenibile e al commercio equo-solidale, che mi hanno portata a conoscere maggiormente i meccanismi della produzione di massa. E quando ho letto libri, articoli e guardato video sulle atroci sofferenze che subivano gli animali all'interno degli allevamenti di massa ho detto basta. In coscienza non potevo tollerare nulla del genere e non potevo contribuire a quel massacro.
In generale non sono contraria a mangiare la carne (sebbene io ormai non ne sia più capace), ma sono assolutamente contraria a far nascere un animale solo per doverlo mangiare, farlo vivere in condizioni disumane, torturarlo e poi ucciderlo brutalmente. E tutto questo per cosa??? Non certo perchè abbiamo bisogno di nutrirci, ma semplicememnte per soddisfare l'egoistico desiderio del palato. Palato di noi occidentali, perchè di tutti i benefici di cui godiamo noi con gli allevamenti di massa, i Paesi poveri non ne usufruiscono e, anzi, ne vengono ulteriormente impoveriti e maggiormente sfruttati. Ma evitiamo le digressioni, altrimenti l'argomento è troppo lungo e complesso.
Torniamo alla mera soddisfazione del nostro palato e lasciamo perdere la scusa della corretta nutrizione. Perchè, è ora di dirci la verità, (e chi non ci crede può chiedere ad un qualsiasi nutrizionista che non sia vegetariano), LA CARNE NON E' UN ALIMENTO INDISPENSABILE. Le proteine della carne si trovano anche in altri alimenti, in primis i legumi (che sono anche ricchi di ferro; meglio se mangiati abbinati ai cereali). E non solo la carne non è un alimento indispensabile, ma se mangiata spesso fa anche male (e questo ve lo può dire un medico qualsiasi, sebbene in tal senso anche il buon senso aiuta, visto che con la carne si ingeriscono anche ormoni e antibiotici che vengono somministrati agli animali allevati).
Ed anche se non ve ne frega niente di far soffrire gli animali, ma poi fate discorsi sulla sostenibilità dell'ambiente, (anche se mi sfugge come i due argomenti possano non essere collegati), allora sappiate che l'allevamento di massa non è sostenibile. Infatti il 50% dei cereali ed il 75% della soia mondiali vengono utilizzati per gli allevamenti di massa e non per sfamare la gente. E, come sempre, i Paesi che ci rimettono di più sono quelli sottosviluppati, che producono, ma non ne usufruiscono.
E' per tutta questa serie di ragioni, (peraltro forse troppo riassunte per non dilungarmi troppo), che io ho deciso di abolire la carne dalla mia alimentazione.
Ma a chi proprio non se la sente di farlo (e questo lo capisco), ma vuole vivere in maniera più sostenibile, permettetemi di consigliare di ridurne il consumo e di scegliere allevamenti biologici piuttosto che quelli di massa. Almeno negli allevamenti biologici gli animali vengono uccisi, ma non vengono maltrattati. Inoltre, sebbene spesso non ce ne rendiamo conto, noi siamo abituati a mangiare sempre carne, perchè, anche se non mangiamo la fettina tutti i giorni, ci ritroviamo il macinato nei tortellini, nel sugo al ragù e in molti altri piatti. La carne, nella nostra dieta, regna sovrana. Ed invece ci sono moltissimi cibi che non sono carne e che sono altrettanto saporiti (e fanno meno male). Io li ho scoperti solo di recente sfogliando libri di ricette vegetariane. Ricette che possono sembrare "tristi" solo dinanzi al pregiudizio, perchè nella realtà sono anche molto ricche e gustose.
C'è poi un passo successivo all'abolizione della carne. Purtroppo gli animali subiscono la stessa triste sorte anche per rifornire il mondo (sempre quello ricco) dei propri derivati: latte, latticini e uova. Io non ho abolito completamente l'uso dei derivati animali, ma li ho eliminati dalla mia quotidianità ed ho quindi ridotto notevolmente il mio contributo nel loro consumo. E questo perchè non concepisco che una mucca debba essere ingravidata artificialmente ogni anno per produrre latte (perchè gli animali, come gli esseri umani, producono latte solo durante la gravidanza!). Il vitellino viene immediatamente sottratto alla mamma (vi lascio immaginare per farne cosa) e, nonostante tutto questo, siccome il latte non è comunque sufficiente, la povera mucca viene imbottita di sostanze chimiche. Questo porta inevitabilmente ad infezioni e malattie che, una volta manifestatesi, portano l'animale al macello. Una fine altrettanto triste la fanno pulcini e galline nella produzione di massa delle uova. I pulcini maschi vengono uccisi appena nati (perchè inutili!) e in modo brutale: gettati in un tritacarne! I pulcini femmina diventano galline, il cui becco viene tagliato per evitare che si becchino tra loro e vengono mantenute in gabbie molto strette e buie. Non solo, queste gabbie sono inclinate così che le uova possano scivolare ed essere facilmente raccolte e le galline si distruggono le zampe per cercare di mantenersi in equilibrio. E se credete di risolvere il problema acquistando al supermercato uova di allevamento a terra non illudetevi, perchè la differenza sta solo nella gabbia non inclinata. Ci sono però diversi livelli di allevamenti a terra, il più alto dei quali (il quarto) è il più sostenibile. Ma anche qui sarebbe molto meglio rivolgersi ad un contadino che ha le galline libere nel proprio pezzo di terra.
Spero di aver rassicurato coloro che erano preoccupati per la mia scelta, dal momento che la ricerca delle informazioni e la consultazione di uno specialista c'è stata. Ciò non toglie che è mia cura aggiornarmi ulteriormente sull'argomento in questione.
Detto ciò spero di aver risposto esaustivamente alla ricorrente domanda sul perchè sono vegetariana.

2 commenti:

  1. è un'ottima scelta, anche se la motivazione dell'amore per gli animali è debole: dal punto di vista del successo evolutivo, quello che conta è la sopravvivenza della specie e non quella del singolo individuo. In quest'ottica, le specie animali che fanno parte della dieta umana hanno un'enorme vantaggio rispetto ai loro pari in natura.
    C'è poi il discorso della resa termodinamica: mangiare carne ha un costo energetico e di risorse rinnovabili enorme, dunque limitare o abolire il consumo di carne in età adulta è certamente una scelta saggia e condivisibile. Personalmente non sono vegetariano al 100%, mi limito ad una volta ogni due settimane circa. Come posso rinunciare alla pizza ripiena con cime di rapa e salciccia???? :D

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  2. il riferimento termodinamico ci stava tutto!!!

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